Dalla capitale si segue la costa verso est, dove le scogliere scendono a picco su acque color turchese, e si scoprono con stupore luoghi come il Bimmah Sinkhole, un cratere nascosto pieno d’acqua verde smeraldo. Le strade si fanno più isolate, lambite da spiagge deserte e villaggi di pescatori.
Le dune si alzano all’orizzonte, dorate e mobili. Entri nel cuore del deserto di Wahiba Sands, dove il mondo si fa semplice: sabbia, cielo, fuoco.
Ma l’Oman non è solo deserto. L’acqua torna viva nei wadi, canyon rocciosi scavati nei millenni, dove scorrono ruscelli e si aprono pozze cristalline in cui tuffarsi. La vegetazione esplode all’improvviso: palme, alberi di banano, piccoli orti nascosti tra le rocce.
Le montagne dell’Hajar ti accolgono con la loro imponenza. Salendo verso il Jebel Shams, le strade si fanno strette, e ogni curva apre scenari spettacolari: gole profonde, terrazze coltivate a mano, e villaggi che sembrano mimetizzati nella pietra. A Misfat Al Abriyeen il tempo sembra essersi fermato.
Si visita Jabrin con le sue stanze affrescate, e infine Nizwa, cuore spirituale e commerciale dell’Oman antico. Il viaggio si chiude tornando verso Muscat.







